giovedì 25 luglio 2019

Diario veneziano: Agido, come cavallo veneto - Alcmane, Sparta VII secolo a. C.



Dedico 
alla fanciulla che è in me, e che sento rinascere ogni giorno di più,
alle fanciulle che sono nei cuori di ciascuna delle mie care amiche,
a mia figlia e alle mie nipoti,
questi versi di Alcmane, poeta attivo a Sparta nel VII secolo a. C., che ci propongono l'immagine di una giovane donna libera e felice, consapevole della sua bellezza spirituale e fisica, vincente nelle gare come un cavallo veneto.

I cavalli veneti erano i più ambiti nel mondo antico, i vincitori di ogni gara.

Mi ha molto colpito l'immagine di questa donna forte e leggiadra, la direttrice del coro, co-regista, a cui il poeta rende omaggio: altro che i fanciulli in panni femminili che interpretavano le vittime Giulietta, Ofelia, Desdemona ai tempi di Shakespeare ...

I dedicate
to the girl in me, whom I feel being reborn daily,
to the girls in the hearts of my dear friends,
to my daughter and my nieces,
the following verses by Alcman, a poet who lived in Sparta (Greece) in the 7th century BC. He presents the image of a free and happy young woman, who is aware of her spiritual and physical beauty, a winner in the races like a Venetian race-horse.

Venetian race-horses were the most coveted ones in ancient times, the winners in every race.

I consider amazing the image of this strong and balletic woman, the director of the chorus and co-director of the cerimony, who is being honoured by the poet. A very different situation from that in Shakespare's times, when young male actors wore women's clothes in order to play female victimized roles of Juliet, Ophelia, Desdemona etc.

35 έργα πάσον κακὰ μησαμένοι. 
    ἔστι τις σιῶν τίσις·
    ὁ δ’ ὄλβιος, ὅστις εὔφρων
    ἁμέραν [δι]απλέκει
    ἄκλαυτος· ἐγὼν δ’ ἀείδω
 40 Ἀγιδῶς τὸ φῶς· ὁρῶ 
    F’ ὥτ’ ἄλιον, ὅνπερ ἇμιν
    Ἀγιδὼ μαρτύρεται
    φαίνην· ἐμὲ δ’ οὔτ’ ἐπαινῆν
    οὔτε μωμήσθαι νιν ἁ κλεννὰ χοραγὸς
45 οὐδ’ ἁμῶς ἐῇ· δοκεῖ γὰρ ἤμεν αὔτα 
    ἐκπρεπὴς τὼς ὥπερ αἴτις
    ἐν βοτοῖς στάσειεν ἵππον
    παγὸν ἀεθλοφόρον καναχάποδα
    τῶν ὑποπετριδίων ὀνείρων.

 50 ἦ οὐχ ὁρῇς; ὁ μὲν κέλης 
    Ἐνητικός·

C'è un castigo che viene dagli dei.
Felice chi è sereno
e trascorre il giorno
senza pianto. Ora io canto,
la luce di Agido. La scorgo come
un sole, e così a noi Agido rivela
il suo splendore. Io non lodo o rimprovero
la famosa corèga
in alcun modo. Essa spicca
come, in mezzo all'armento
che pascola, un cavallo
dal piede sonante, uso a vincere,
veloce più dei sogni, nelle gare.
Non la vedi? E' come cavallo
veneto.

Los dioses cobran su venganza
y dichoso el que, libre de cuidados,
ha terminado de trenzar el día
sin una lágrima. Pero yo canto
la luz de Agido. A ella
la miro como al sol, el sol que llama
Agido a ser testigo
de su esplendor. Mas ni un pequeño elogio
ni un reproche me deja
la renombrada principal del coro,
que descuella a mis ojos como si alguien
entre ovejas hubiese colocado un corcel
robusto y vencedor, de sonoro galope,
de los alados sueños.
¿Acaso no lo ves? ¡Es un corcel
del Véneto!


Alcmane, fr. 3 Calame, vv. 35-51

Sparta, VII secolo a. C.

domenica 16 giugno 2019

Diario veneziano: la grande musica di Claudio Ambrosini per il Premio letterario Mario Rigoni Stern

Mario Rigoni Stern

Venezia, 15 giugno 2019

#diarioveneziano

Diario veneziano: la grande musica di Claudio Ambrosini per il Premio letterario Mario Rigoni Stern

La grandissima musica di Claudio Ambrosini, che nel melologo Segni sulla neve tratto dalla più ampia composizione Le nevi di Mario Rigoni Stern è riuscito a farci sentire persino il suono della neve, quella distesa bianca che lo scrittore asiaghese attraversò, passo dopo passo, nella ritirata dalla Russia. Del resto, Ambrosini ha trascorso molto tempo camminando con Rigoni Stern sull'Altopiano: "Lo conobbi per puro caso: affittammo una casa per le vacanze ad Asiago, di fronte c'era l'orto di Mario". 


La casa di Asiago di Claudio Ambrosini:
sulla destra, piante dell'orto di
Mario Rigoni Stern

La lettura intensa di Margherita Stevanato, che mi ha fatto immaginare le scene scolpite dalle parole di Rigoni Stern come si svolgessero davanti ai miei occhi. 
Il piano di Matteo Liva e le voci maschili del Coenobium Vocale diretto da Maria Dal Bianco: una piacevole scoperta.


Claudio Ambrosini


Margherita Stevanato

Le parole del vincitore, Marco Balzoni, che in Resto qui racconta finalmente dalla parte dei vinti un pezzo di storia di una terra in cui per un periodo ho vissuto: il Süd Tirol.


Curon Venosta, ambientazione di "Resto qui"

L'invito di Sylvie Shenk, autrice di Veloce la vita - menzione speciale come Il pastore di stambecchi di Irene Borgna e La strada delle gallerie di Carlo Rigon - che manda un messaggio importante letto dal suo traduttore Franco Filice: camminare e scrivere sono attività affini, il movimento ispira - lo sto sperimentando.

Mattinata intensa e molto interessante a Palazzo Labia per la IX edizione del Premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi: grazie a tutti coloro che hanno contribuito, in primis la famiglia Rigoni Stern che per il centenario nascita, il 2021, ha posto l'obiettivo di completare la catalogazione del vasto archivio dello scrittore, in atto da parte della Soprintendenza archivistica e bibliografica di Veneto e Trentino. Il presidente del Premio, il giornalista e scrittore Sergio Frigo, ha sottolineato il legame tra l'opera di Mario Rigoni Stern e le tematiche che hanno caratterizzato l’edizione 2019 del Premio: la tempesta Vaia dello scorso autunno, i boschi schiantati del Nordest, in particolare sull’Altopiano dei Sette Comuni, del Bellunese e del Trentino, e la riforestazione. 

Il Premio Rigoni Stern è nato per favorire lo sviluppo del contesto culturale poliglotta che fa riferimento all’arco alpino, promuovendo un Concorso di merito tra opere di narrativa e di saggistica dedicate alle Alpi, al loro paesaggio e alle loro genti. Istituito con l’intento di onorare la memoria di Mario Rigoni Stern e della sua opera, il Premio intende perpetuarne i valori di fratellanza tra i popoli, di rispetto dell’ambiente, di umanità alpina. Componenti della Giuria, i professori Ilvo Diamanti, Paola Maria Filippi e Mario Isnenghi, lo storico Daniele Jalla e lo scrittore Marco Albino Ferrari.

Articolo Agenzia internazionale stampa estero link

Servizio Tgr Rai link

Lancio CVR - Ansa link 

domenica 12 maggio 2019

Diario veneziano: meeting Nancy Heckler and her beautiful mother's Fortuny dress


Nancy Hackler beside her mother's original "Delphos" dress by Mariano Fortuny -
Palazzo Fortuny, Venice Italy

Diario veneziano: meeting Nancy Heckler and her beautiful mother's Fortuny dress


Venice, May 12th, 2019

Today I finally met Nancy Hecklera wonderful American friend of Venice: she is lending her beautiful mother's original "Delphos" dress (1925) by Mariano Fortuny for the exhibition "A family history" at the Palazzo in Campo San Beneto.
We had a coffee talk, also about our mothers - today it's #mothersday - and then we went together for a slow visit of Palazzo Fortuny: don't miss the two exhibitions there.
Nancy's mother was American fashion model and painter Janet Cramer who kept her "Delphos" dress folded in its original box: the perfect conditions of the dress are probably due to that box. The dress is in pleated silk, in a wonderful celadon-green colour. At Palazzo Fortuny it is exhibited on a mannequin; behind it there's a painting of Cleopatra dissolving a rare pearl in vinegar.
Thank you very much for your company, dear Nancy. I hope to see you again soon.

Oggi ho finalmente incontrato Nancy Heckler, una meravigliosa amica americana di Venezia: sta prestando l'abito "Delphos" originale creato da Mariano Fortuny nel 1925 che apparteneva alla sua bella mamma per la mostra "I Fortuny, una storia di famiglia" in corso al Palazzo in Campo San Beneto.
Abbiamo preso un caffè parlando anche delle nostre mamme - oggi è la #festadellamamma - e poi abbiamo fatto una visita lenta a Palazzo Fortuny: da non perdere le due mostre in corso.
La madre di Nancy era la modella di moda e pittrice Janet Cramer che conservava il suo abito "Delphos" nella sua scatola originale: le perfette condizioni dell'abito sono probabilmente dovute a quella scatola. L'abito è in seta plissettata in un meraviglioso colore verde celadon. A Palazzo Fortuny è esposto su un manichino davanti a un dipinto che ritrae Cleopatra mentre dissolve la rara perla nell'aceto.
Grazie per la tua compagnia, cara Nancy. Spero di rivederti presto.

Un pensiero a Marisa Convento - Venetian Dreams Glass Jewelry: è grazie a lei che ho conosciuto Nancy.

#diarioveneziano
#festadellamamma
Facebook link

Janet Cramer courtesy of Nancy Heckler



giovedì 18 aprile 2019

Diario veneziano: Notre Dame in fiamme vista dalla laguna


Notre Dame de Paris tra le fiamme,
15 aprile 2019
Immagine da: link

Diario veneziano: Notre Dame in fiamme vista dalla laguna

Venezia, 16 aprile 2019

Ho pianto tanto, vedendo le immagini di Notre Dame in fiamme. Durante la mia permanenza a Parigi passavo di là ogni giorno, entravo quasi sempre, almeno per qualche minuto; o ne osservavo dall'esterno le arcate possenti, affascinata da quella struttura costruita per elevare lo spirito. Notre Dame è parte della mia anima, del mio dna. A farmelo capire sono state proprio le fiamme che l'hanno resa incandescente e splendente, facendomi pensare all'opera di migliaia di persone, strato su strato, livello su livello, per raggiungere quelle altezze e cotanta bellezza. 


Grazie per l'immagine a Ivonne Barmasse

Sì, la notte dell'incendio ho pensato anche al rogo della Fenice di cui nel 1996 ho respirato il fumo acre, il mio volto bagnato di lacrime, come quello della mia bambina che tenevo per mano, come quello degli amici di cui incrociavo lo sguardo in quel pellegrinaggio collettivo in cui ci si abbracciava feriti per l'enorme perdita condivisa da tutti i cittadini di Venezia: per mesi sono state depositate rose rosse davanti alla facciata della Fenice, l'unico pezzo di teatro rimasto in piedi.

Ma la Fenice è risorta. Dov'era e com'era, l'abbiamo voluta. In realtà non è esattamente com'era, è stato impossibile riprodurla alla perfezione, in meno di due secoli tante abilità tecniche erano andate perdute. Subito dopo la riapertura i suoi muri erano silenti. Ma poi, pian piano, spettacolo dopo spettacolo, le energie profuse dagli artisti, da tutti coloro che lavorano per realizzare scene che emozionano, dal pubblico che si commuove, tutte quelle energie che diventano ogni sera un'energia collettiva hanno cominciato a riscaldare i muri che ora non sono più silenti.

Perciò le mie lacrime di fronte alle immagini di Notre Dame tra le fiamme sono state lacrime di profondo dolore, di consapevolezza della perdita enorme, di condivisione della pena con milioni di persone. Ma non sono state lacrime di disperazione, anzi: tutti quei cittadini che hanno intonato invocazioni per le strade di Parigi mi danno la certezza che ricostruire, insieme, si può.


Credo che questo incendio, che non avrei mai voluto, possa in qualche modo essere "salvifico" se ci farà mantenere la consapevolezza che il valore del patrimonio culturale in cui abbiamo il privilegio di vivere immersi è iscritto nel dna di ciascuno di noi e in quello collettivo. Che senza quel patrimonio, anzi senza la consapevolezza di quel patrimonio, semplicemente perderemmo la nostra identità.



mercoledì 17 aprile 2019

Diario veneziano: aquila di mare a San Giuliano

Aquila di mare - foto da Wikipedia
scattata a Raftsun, Lofoten - Norvegia 

10 aprile 2019

Oggi ho visto una splendida aquila di mare sorvolare Parco San Giuliano: volava molto alto, girando in tondo, come avesse avvistato una preda. Per me è stato un segnale potente, un'indicazione che mi dice: avanti così, sono con te!

#aquiladimare
#volarealto

Non sapevo esistesse l'aquila di mare: ho letto che vive generalmente nel nord Europa, ma recentemente è stata riscoperta in Veneto, sulla Laguna di Venezia e sulle rive dell'Adige nella bassa Veronese: le mie terre, in Veneto, sono proprio la laguna, dove vivo, e il Veronese, dove sono nata.

Info: link Wikipedia
link quotidiano "la Nuova Venezia"
link Birding Veneto
link Agraria

Pubblico una foto presa da Wikipedia perché l'aquila volava troppo alta per il mio smartphone: link foto Wikipedia

Ho deciso di dedicare a quest'aquila di mare la prima pagina del mio nuovo 
Diario veneziano

AGGIORNAMENTO 


3 maggio 2019

Dedico questa pagina alla mia carissima amica Ambra Beggiato, un Angelo volato in cielo a soli 27 anni, il 30 aprile 2019. 

Tesoro mio, mi avevi scritto complimentandoti per questa pagina: ti era piaciuta la mia aquila di mare. Eri sempre attenta, affettuosa, intuivi tutto senza che fosse bisogno di parole. E lo sei ancora: ieri mi hai fatto trovare questo splendido video di un'aquila di mare in volo e il dono del pesce LINK

Grazie Ambra, scriverò ancora di Te e per Te

Ambra Beggiato: il suo profilo Facebook

Ambra Beggiato - link al post


mercoledì 27 febbraio 2019

Don Chisciotte: traduzioni in ebraico del poeta nazionale israeliano Hayyim Nahman Bialik e Ilan Etam



Salvador Dalì, Don Quijote

Don Chisciotte: traduzioni in ebraico del poeta nazionale israeliano Hayyim Nahman Bialik e Ilan Etam

Grazie infinite ad Ilan Etam che da Tel Aviv ci ha spedito le traduzioni in Ebraico delle 12 frasi da me selezionate dal Don Quijote de la Mancha di Miguel de Cervantes Saavreda: ne pubblico l'immagine perché la formattazione di questa lingua che si scrive da destra a sinistra non viene rispettata da Blogger.

Si tratta in parte di traduzioni originali: le frasi 5 e 7-12 sono state tradotte da Ilan Etam dal testo in spagnolo.

Le frasi 1-4 e 6 sono invece tratte dalla traduzione con registro biblico, edita nel 1920, di Hayyim Namhan Bialik, il poeta nazionale israeliano: ringrazio Ilam anche per avermelo fatto conoscere. 
È questo genere di "scambi" che arricchisce il Progetto @MarcoPolo 

Ecco i link all'audiolettura dell'incipit nella traduzione di Hayyim Naham Bialik che ci ha inviato Ilan Etam:
AUDIO .mp3 .ogg 


Ringrazio infine Ilan anche per il messaggio di apprezzamento per la sfida alla traduzione del "Don Chisciotte" indirizzato a me e a Clelia Francalanza:

Ciao Maristella e Clelia, 

Auguri per il progetto Don Chisciotte.

Grazie al progetto ho avuto l'occasione di rileggere brani di Don Quixote in spagnolo e conoscere una traduzione con registro biblico del poeta nazionale israeliano - Hayyim Nahman BIALIK che lavorava cento anni fa.
I brani 1-4 e 6 sono della traduzione 1920 di Bialik, gli altri 5 e 7-12 sono stati tradotti da me - sia perché la traduzione non era completa, sia perché i capitoli nella traduzione sono numerati diversamente quindi è difficile trovare i brani.


Rimango  qui per seguire ed aiutare il progetto

Tanti saluti

Ilan



giovedì 21 febbraio 2019

Don Quixote: a challenge to brief translations by Project @MarcoPolo


Honoré Daumier, Don Quixote 1868
Don Quixote: a challenge to brief translations by Project @MarcoPolo

Brief translations from Don Quixote by Miguel de Cervantes Saavreda: that's the new challenge by my Project @MarcoPolo LINK
in collaboration with
Adotta_il_Tradotto LINK
website owned by Clelia Francalanza.

Everybody is invited to translate in their own favourite language: be it an official language or a regional/local mother tongue.

Project @MarcoPolo has already collected brief translations in 57 
European, Asian and American 
official languages and 84 regional / local languages and dialects 
spoken in Italy. 
Most of our translations are both in written texts and audio readings, in order to listen to the sounds.
All traslations and audios are published online

We translate short passages and quotes from well known literary works: in the past we translated from Dante Alighieri, Divine Commedy; Italo Calvino, Invisible cities; Carlo Collodi, The adventures of Pinocchio; William Shakespeare, Romeo and Juliet and Sonnets.

We are now translating from the most famous Spanish book: Don Quixote
The character of Don Quixote became so well known in its time that the word quixotic was quickly adopted by many languages and is used nowadays.

I chose that book mainly because of its irony. Besides, among the main character's dominant sensations are his feeling-out-of-place, his finding it difficult to distinguish between what's real and what's fantastic, his wish to undo wrongs: they seem to me very common sensations to many people nowadays, given the great speed of changes in the world. 

We ask to translate at least the 
opening quote (incipit) of the book:

In a village of La Mancha, the name of which I have no desire to call to mind, there lived not long since one of those gentlemen that keep a lance in the lance-rack, an old buckler, a lean hack, and a greyhound for coursing. *
Volume 1, Chapter I

If you like to make everybody listen more of the sounds of your favourite language, our challenge to translate offers two more options:

OPTION 1: you can translate as many quotes as you like from the selection I am writing in this post, or the longer passage Don Quixote tilting at windmills

OPTION 2: different quotes and pieces of one's choice from Don Quixote are welcome: please just send also the quote / piece in Spanish or in English (with the name of the translator in English) and its location in the book (volume, chapter).

Audio recordings are very easy to make with smartphones.
They must be one for each quote or passage. 

Please send via either:
- Messenger to: Maristella Tagliaferro (must be "friends" in Facebook)

For those who do not want to make their own translation: please send us a quote or passage - at least the opening quote  - from a published translation of Don Quixote. Selecting from a published book is very enjoyable too: there are many translations in English and in many other languages, you can find several online if the book is not on your shelf.


Salvador Dalì, Don Quijote

The incipit, the following selection of quotes and the longer passage are from free books online
- original text in Spanish:
Miguel de Cervantes Saavreda, El ingenioso hidalgo Don Quijote de la Mancha in Project Gutemberg LINK
- translation in English
Miguel de Cervantes Saavreda, Don Quixote - translation by John Ormsby (1885) LINK


LIST OF SELECTED QUOTES:

VOLUME 1
1. En un lugar de la Mancha, de cuyo nombre no quiero acordarme, no ha mucho tiempo que vivía un hidalgo de los de lanza en astillero, adarga antigua, rocín flaco y galgo corredor.
1. In a village of La Mancha, the name of which I have no desire to call to mind, there lived not long since one of those gentlemen that keep a lance in the lance-rack, an old buckler, a lean hack, and a greyhound for coursing.
Chapter I

2. ... y así, del poco dormir y del mucho leer, se le secó el celebro, de manera que vino a perder el juicio. 
2. ... and what with little sleep and much reading his brains got so dry that he lost his wits.
Ch. I

3. ... cuanto más, que cada uno es hijo de sus obras.
3. ... everyone is the son of his works.
Ch. IV

4. ... sabed que yo soy el valeroso don Quijote de la Mancha, el desfacedor de agravios y sinrazones
4. ... know that I am the valorous Don Quixote of La Mancha, the undoer of wrongs and injustices
Ch. IV

5.  Y aún se tenía por dichoso, pareciéndole que aquélla era propia desgracia de caballeros andantes, y toda la atribuía a la falta de su caballo
5. And yet he esteemed himself fortunate, as it seemed to him that this was a regular knight-errant's mishap, and entirely, he considered, the fault of his horse.
Ch. IV

6. — Mire vuestra merced —respondió Sancho— que aquellos que allí se parecen no son gigantes, sino molinos de viento, y lo que en ellos parecen brazos son las aspas, que, volteadas del viento, hacen andar la piedra del molino.
6. "Look, your worship," said Sancho; "what we see there are not giants but windmills, and what seem to be their arms are the sails that turned by the wind make the millstone go."
Ch. VIII

7. Y, según yo he oído decir, el verdadero amor no se divide, y ha de ser voluntario, y no forzoso. Siendo esto así, como yo creo que lo es, ¿por qué queréis que rinda mi voluntad por fuerza, obligada no más de que decís que me queréis bien?
7. ... and true love, I have heard it said, is indivisible, and must be voluntary and not compelled. If this is so, as I believe it to be, why do you desire me to bend my will by force, for no other reason but that you say you love me?
Marcela, ch. XIV

8. Yo nací libre, y para poder vivir libre escogí la soledad de los campos
8. I was born free, and that I might live in freedom I chose the solitude of the fields 
Marcela, ch. XIV

9. — Sancho amigo, has de saber que yo nací, por querer del cielo, en esta nuestra edad de hierro, para resucitar en ella la de oro ...
9. "Friend Sancho, know that I by Heaven's will have been born in this our iron age to revive revive in it the age of gold ... 
Ch. XX

VOLUME 2

10. [La poesia] Ella es hecha de una alquimia de tal virtud, que quien la sabe tratar la volverá en oro purísimo de inestimable precio.
10. [Poetry] She is the product of an Alchemy of such virtue that he who is able to practice it, will turn her into pure gold of inestimable worth.
Ch. XVI

11. En resolución, todos los poetas antiguos escribieron en la lengua que mamaron en la leche, y no fueron a buscar las estranjeras para declarar la alteza de sus conceptos. Y, siendo esto así, razón sería se estendiese esta costumbre por todas las naciones, y que no se desestimase el poeta alemán porque escribe en su lengua, ni el castellano, ni aun el vizcaíno, que escribe en la suya. 
11 . ... in short, all the ancient poets wrote in the language they imbibed with their mother's milk, and never went in quest of foreign ones to express their sublime conceptions; and that being so, the usage should in justice extend to all nations, and the German poet should not be undervalued because he writes in his on language, nor the Castilian, nor even the Biscayan for writing in his.
Ch. XVI

12. ... la pluma es lengua del alma 
12. ... the pen is the tongue of the mind
Ch. XVI

Roc Riera Rojas, 1968

LONGER PASSAGE Don Quixote tilting at windmills

CAPÌTULO VIII. Del buen suceso que el valeroso don Quijote tuvo en la espantable y jamás imaginada aventura de los molinos de viento, con otros sucesos dignos de felice recordación
En esto, descubrieron treinta o cuarenta molinos de viento que hay en aquel campo; y, así como don Quijote los vio, dijo a su escudero:
— La ventura va guiando nuestras cosas mejor de lo que acertáramos a desear, porque ves allí, amigo Sancho Panza, donde se descubren treinta, o pocos más, desaforados gigantes, con quien pienso hacer batalla y quitarles a todos las vidas, con cuyos despojos comenzaremos a enriquecer; que ésta es buena guerra, y es gran servicio de Dios quitar tan mala simiente de sobre la faz de la tierra.
— ¿Qué gigantes? —dijo Sancho Panza.
— Aquellos que allí ves —respondió su amo— de los brazos largos, que los suelen tener algunos de casi dos leguas.
— Mire vuestra merced —respondió Sancho— que aquellos que allí se parecen no son gigantes, sino molinos de viento, y lo que en ellos parecen brazos son las aspas, que, volteadas del viento, hacen andar la piedra del molino.
— Bien parece —respondió don Quijote— que no estás cursado en esto de las aventuras: ellos son gigantes; y si tienes miedo, quítate de ahí, y ponte en oración en el espacio que yo voy a entrar con ellos en fiera y desigual batalla.
Y, diciendo esto, dio de espuelas a su caballo Rocinante, sin atender a las voces que su escudero Sancho le daba, advirtiéndole que, sin duda alguna, eran molinos de viento, y no gigantes, aquellos que iba a acometer. Pero él iba tan puesto en que eran gigantes, que ni oía las voces de su escudero Sancho ni echaba de ver, aunque estaba ya bien cerca, lo que eran; antes, iba diciendo en voces altas:
— Non fuyades, cobardes y viles criaturas, que un solo caballero es el que os acomete.

Chapter VIII: Of the good fortune which the valiant Don Quixote had in the terrible and undreamt-of adventure of the windmills, with other occurrences worthy to be fitly recorded

At this point they came in sight of thirty forty windmills that there are on plain, and as soon as Don Quixote saw them he said to his squire, "Fortune is arranging matters for us better than we could have shaped our desires ourselves, for look there, friend Sancho Panza, where thirty or more monstrous giants present themselves, all of whom I mean to engage in battle and slay, and with whose spoils we shall begin to make our fortunes; for this is righteous warfare, and it is God's good service to sweep so evil a breed from off the face of the earth."
"What giants?" said Sancho Panza.
"Those thou seest there," answered his master, "with the long arms, and some have them nearly two leagues long."
"Look, your worship," said Sancho; "what we see there are not giants but windmills, and what seem to be their arms are the sails that turned by the wind make the millstone go."
"It is easy to see," replied Don Quixote, "that thou art not used to this business of adventures; those are giants; and if thou art afraid, away with thee out of this and betake thyself to prayer while I engage them in fierce and unequal combat."
So saying, he gave the spur to his steed Rocinante, heedless of the cries his squire Sancho sent after him, warning him that most certainly they were windmills and not giants he was going to attack. He, however, was so positive they were giants that he neither heard the cries of Sancho, nor perceived, near as he was, what they were, but made at them shouting, "Fly not, cowards and vile beings, for a single knight attacks you."


ABOUT Don Quixote

Don Quixote de la Mancha is a novel by the Spanish author Miguel de Cervantes Saavedra and is considered one of the best novels in history. The first part was published in 1605 and the second in 1615. It is one of the earliest written novels in a modern European language and is arguably the most influential and emblematic work in the canon of Spanish literature. As a founding work of modern 
Western literature, it regularly appears high on lists of the greatest works of fiction ever published read more