Considerate la vostra
semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza
ma per seguir virtute e canoscenza
Dante Alighieri, Comedìa,
Inferno XXVI 118-120
Pénsé a veutra sèmèn:
Vo si po itó fé pè vivre comèn dè béque,
ma pè tsertsé la vertù è pè cognétre
Vo si po itó fé pè vivre comèn dè béque,
ma pè tsertsé la vertù è pè cognétre
Francoprovenzale
della Valtournenche (Valle d'Aosta)
versione di Ivonne Barmasse
Che luce c’è
negli occhi pieni di passione di Hervé Barmasse,
grandissimo alpinista classico. Quella luce ha bucato gli schermi di Rai Tre
ieri, in occasione dell’intervista di Fabio Fazio a Che tempo che fa link
Cos'è l'alpinismo
classico? E' quello di chi affronta la montagna, si confronta con
la natura selvaggia, la ama e la rispetta. Di chi cerca nuove vie, esponendosi ad altissimi rischi. Hervé preferisce l'alpinismo classico in solitaria. Ha scalato alcune delle vette più alte del mondo, ma quella che resta più di tutte "la sua" è la montagna per eccellenza:
il Cervino.
Hervé è colui
che ha fatto dire a Reinhold Messner "con gioia - come ha lui stesso
confessato - che l'alpinismo non è morto. L'ho detto avendo accanto a me una
dimostrazione: Hervé Barmasse, un giovane alpinista che ha ben
capito il significato profondo di questa attività. Che non è solamente pratica sportiva. E' anche
cultura, frutto di una lunga storia. Non basta scalare. Chi lo fa dovrebbe
anche trasmettere nei modi che gli sono più congeniali il suo patrimonio di
emozioni. Non con le cifre o l'albo dei record. Ma con libri, conferenze,
film".
Hervé
Barmasse, quarta generazione di guide alpine del Cervino, è anche regista. A Che
tempo che fa ha portato immagini stupende delle creste scalate in inverno:
guardandole si capisce cos'è l'ascensione al Paradiso.
Il suo primo
libro, La montagna dentro, è uscito
in questi giorni edito da Laterza: non vedo l'ora di leggerlo.
Intanto mi
godo la traduzione nel suo francoprovenzale, quello della Valtournenche (Valle
d'Aosta), del canto XXVI dell'Inferno, laddove Dante incontra Ulisse: l’ha
fatta per #MarcoPolo_Dante750,
e ce l'ha mandata proprio stanotte, la zia di Hervé, Ivonne Barmasse.
Nulla viene a caso! L'Ulisse che ci racconta Dante, come Hervé Barmasse, si misurò con la natura, superò i limiti ...
Anche Ivonne, come suo nipote, è animata da grande determinazione e da pura passione. In merito alla traduzione di questo canto ci ha scritto:
Nulla viene a caso! L'Ulisse che ci racconta Dante, come Hervé Barmasse, si misurò con la natura, superò i limiti ...
Anche Ivonne, come suo nipote, è animata da grande determinazione e da pura passione. In merito alla traduzione di questo canto ci ha scritto:
Ecco la traduzione nel mio patois dell'episodio di Ulisse. Oh com'è difficile interpretare degnamente "Fatti non foste a viver come bruti..."! Dante è insostituibile. Non parliamo poi dei termini marinari come "poppa" e "prua", ecc., che noi popolo arroccato sulle montagne non conoscevamo......
Chiudo questo
post con una citazione che forse ci spiega il segreto della luce che brilla
negli occhi di Hervé:
Basta ignorare il futuro e perdersi nel presente.
Hervé
Barmasse, La montagna dentro
LINKS
Hervé Barmasse
Sito web link
La montagna dentro: Hervé
Barmasse si racconta
Hervé Barmasse – Che tempo
che fa del 31 maggio 2015
#MarcoPolo_Dante750 Canti
Dante 750
A breve,
Clelia Francalanza pubblicherà la traduzione dei vv. 112-142 del canto XXVI in francoprovenzale
della Valtournenche che Ivonne Barnasse ha fatto per #MarcoPolo_Dante750 a
questo link
20150603
Ivonne Barmasse mi ha scritto una storia di famiglia che spiega il mio istintivo accostare Ulisse e suo nipote Hervé: la pubblico, con il suo consenso.
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Grazie Maristella!
Mi fa molto piacere che ti
siano arrivate good vibrations dalle
parole e dalle esperienze di Hervé.
Desidero raccontarti una storia di famiglia.
Ulisse è l'ispiratore o meglio il modello, il prototipo di chi va per il mondo a esplorare, sale sulle montagne o attraversa terre sconosciute... Vedi, mio padre raccontava a mio fratello Marco e a me bambini le peripezie di Odisseo e questo ci ha nutrito la mente, ha fatto nascere il desiderio. Che era già il suo (e di mio nonno) perché partiva in spedizioni in Terra del Fuoco, sulle Ande Patagoniche, ecc. ... e al ritorno restavamo incantati ad ascoltare la narrazione di innumerevoli vicende, accompagnate da foto e dia viste e riviste, e da oggetti e dischi di quei paesi diventati un po' nostri, entrati nell'anima.
Purtroppo il gene dell'avventura è rimasto sempre solo latente in me, la vita mi ha condotto su rotte di piccolo cabotaggio.
Ma mio fratello ancor prima di suo figlio ha fatto grandi exploit, sfide vinte e anche perse, a volte.
Suo figlio Hervé e anche mio figlio Daniel sono guide alpine...
E mio marito era capitano di lungo corso e ha navigato in tutti gli oceani e i mari del mondo ...
Navigante e alpinista: sintesi perfetta!
A proposito del monte Cervino, anch'io lo sento come l'ha descritto Hervé: un amico, un parente, uno che amo e che per fortuna è sempre lì a portata di sguardo. Anche se l'ho asceso una sola volta (con mio fratello!) ne conservo viva l'emozione e l'esaltazione per averlo scalato fino in vetta.
Ancora grazie per questa condivisione di sentimenti!
Ti abbraccio
Ivonne
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26 giugno 2015
Amazon mi ha chiesto una recensione de La montagna dentro.
Un libro che riaccende la voglia di montagna e non solo: Hervé/Ulisse ci conduce alla scoperta di ciò che ci spinge alla ricerca di nuove avventure, alla nostra sete di Infinito, che è fuori e dentro di noi
Link Amazon
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