mercoledì 20 agosto 2014

San Giorgio Maggiore e le barene scomparse






Oltre 1000 firme per la petizione universale 
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#Venezia #Venice #noContorta #DURIIBANCHI 

di Maristella Tagliaferro

Sulla bacheca del gruppo Facebook Per l'isola di Sant'Angelo e per la nostra laguna Marco Dan ha postato un'immagine bellissima e molto significativa di San Giorgio Maggiore scattata agli inizi del '900La foto, che proviene dall'archivio Alinari, mostra chiaramente le importanti barene dietro l'isola. Le barene, spiega  il sito web dell'Enciclopedia Treccani  sono "spazi di terra emergenti dalle acque di una laguna, poco al di sopra del pelo medio marino". Quelle che emergevano un secolo fa dietro l'isola di San Giorgio Maggiore "oggi sono totalmente sommerse dopo lo scavo del Canale dei Petroli che ha alzato il livello medio dell'acqua in laguna - scrive Marco Dan -. Una testimonianza di com'era la nostra laguna un centinaio di anni fa e che dovrebbe far riflettere". 


"Non si è alzato il livello dell'acqua, sono i fondali che si sono abbassati - commenta  Denis Silvano Femio -. A causa del Canale dei Petroli abbiamo circa un metro di fango in meno, trascinato in mare dal risucchio delle navi".



Da parte mia aggiungo che chiunque abbia osservato la scia che lascia una barca, per quanto piccole siano le sue dimensioni, può immaginare l'impatto dello spostamento dell'acqua provocato dalle grandi navi che raggiungono le 100/135.000 tonnellate.


Ecco un'immagine contemporanea dell'isola di San Giorgio Maggiore (fonte Wikipedia): di barene nemmeno l'ombra.



Chi conosce l'ambiente lagunare sa che le barene sono molto importanti dal punto di vista ecologico: ricchissime di avifauna, ospitano una vegetazione 'alofila', capace cioè di sopravvivere su un suolo 'salso' ad alta concentrazione di cloruri, un suolo che viene periodicamente coperto dall'acqua.



Soprattutto, favoriscono il ricambio idrico e moderano l'azione del moto ondoso.

È così difficile capire che scavando vicino al mare si creano nuove vie di accesso per l'acqua? E che quando l'acqua torna verso il mare trascina con sé molti materiali per il fenomeno dell'erosione?



Mi sono sforzata di ricordare quando l'ho capito io, e mi sono resa conto che questi semplici principi della fisica mi sono stati immediatamente chiari dal primo momento in cui, piccolissima, ho giocato con la sabbia in riva al mare: nel web ho trovato questa immagine - non sono io ma la bambina ha il mio stesso colore di capelli. La domanda di quella bimba, che è ancora dentro di me, è la stessa che mi hanno fatto le mie nipotine: "Ma non hanno mai giocato con la sabbia quei signori che vogliono scavare un altro grande canale nel cuore di Venezia?"




Oltre mille firme per la petizione universale


Intanto è arrivata a quota mille sottoscrizioni in meno di 48 ore la petizione universale al Presidente del Consiglio Matteo Renzi Fermate lo scavo del maxi-canale Contorta, prima che sia troppo tardi

La firma numero 1000 è di Marcel Willsch (Italia): è arrivata poco prima delle 22 del 19 agosto. Il 18 agosto, giorno del lancio della petizione universale, abbiamo festeggiato la firma numero 500 della veneziana Chiara Baldan, una cara amica: da mail@change.org ho finora ricevuto 102 email "You got ... to sign" e decine e decine sono i messaggi diretti ricevuti via Facebook di amici che ringraziano per il coinvolgimento e annunciano le loro azioni per coinvolgere altri amici.

Via email è arrivata anche un'adesione molto significativa, quella dello scrittore veneziano Alvise Zorzi.


















2 commenti:

  1. Grazie per questo articolo. La prospettiva semplice di una bambina che gioca con la sabbia rende bene l'idea. Le barene sono scomparse come l'intelligenza dei politici a Venezia impegnati alacremente a rubare sul fronte Mose. Defenestrarli da Venezia una priorità.

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  2. Grazie per il commento.
    Penso che in questo momento storico abbiamo l'occasione straordinaria di unire le nostre forze di cittadini e fare insieme qualcosa per Venezia e per l'umanità tutta.

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