Mario Rigoni Stern |
Venezia, 15 giugno 2019
Diario veneziano: la grande musica di Claudio Ambrosini per il Premio letterario Mario Rigoni Stern
La grandissima musica di Claudio Ambrosini, che nel melologo Segni sulla neve tratto dalla più ampia composizione Le nevi di Mario Rigoni Stern è riuscito a farci sentire persino il suono della neve, quella distesa bianca che lo scrittore asiaghese attraversò, passo dopo passo, nella ritirata dalla Russia. Del resto, Ambrosini ha trascorso molto tempo camminando con Rigoni Stern sull'Altopiano: "Lo conobbi per puro caso: affittammo una casa per le vacanze ad Asiago, di fronte c'era l'orto di Mario".
La casa di Asiago di Claudio Ambrosini: sulla destra, piante dell'orto di Mario Rigoni Stern |
La lettura intensa di Margherita Stevanato, che mi ha fatto immaginare le scene scolpite dalle parole di Rigoni Stern come si svolgessero davanti ai miei occhi.
Il piano di Matteo Liva e le voci maschili del Coenobium Vocale diretto da Maria Dal Bianco: una piacevole scoperta.
Claudio Ambrosini |
Margherita Stevanato |
Le parole del vincitore, Marco Balzoni, che in Resto qui racconta finalmente dalla parte dei vinti un pezzo di storia di una terra in cui per un periodo ho vissuto: il Süd Tirol.
Curon Venosta, ambientazione di "Resto qui" |
L'invito di Sylvie Shenk, autrice di Veloce la vita - menzione speciale come Il pastore di stambecchi di Irene Borgna e La strada delle gallerie di Carlo Rigon - che manda un messaggio importante letto dal suo traduttore Franco Filice: camminare e scrivere sono attività affini, il movimento ispira - lo sto sperimentando.
Mattinata intensa e molto interessante a Palazzo Labia per la IX edizione del Premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi: grazie a tutti coloro che hanno contribuito, in primis la famiglia Rigoni Stern che per il centenario nascita, il 2021, ha posto l'obiettivo di completare la catalogazione del vasto archivio dello scrittore, in atto da parte della Soprintendenza archivistica e bibliografica di Veneto e Trentino. Il presidente del Premio, il giornalista e scrittore Sergio Frigo, ha sottolineato il legame tra l'opera di Mario Rigoni Stern e le tematiche che hanno caratterizzato l’edizione 2019 del Premio: la tempesta Vaia dello scorso autunno, i boschi schiantati del Nordest, in particolare sull’Altopiano dei Sette Comuni, del Bellunese e del Trentino, e la riforestazione.
Il Premio Rigoni Stern è nato per favorire lo sviluppo del contesto culturale poliglotta che fa riferimento all’arco alpino, promuovendo un Concorso di merito tra opere di narrativa e di saggistica dedicate alle Alpi, al loro paesaggio e alle loro genti. Istituito con l’intento di onorare la memoria di Mario Rigoni Stern e della sua opera, il Premio intende perpetuarne i valori di fratellanza tra i popoli, di rispetto dell’ambiente, di umanità alpina. Componenti della Giuria, i professori Ilvo Diamanti, Paola Maria Filippi e Mario Isnenghi, lo storico Daniele Jalla e lo scrittore Marco Albino Ferrari.
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