lunedì 1 giugno 2015

#MarcoPolo_Dante750: Ulisse ed Hervé Barmasse, il navigatore e l’alpinista





Considerate la vostra semenza: 
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza
Dante Alighieri, Comedìa, Inferno XXVI 118-120

Pénsé a veutra sèmèn:
Vo si po itó fé pè vivre comèn dè béque,
ma pè tsertsé la vertù è pè cognétre
Francoprovenzale della Valtournenche (Valle d'Aosta)
versione di Ivonne Barmasse

Che luce c’è negli occhi pieni di passione di Hervé Barmasse, grandissimo alpinista classico. Quella luce ha bucato gli schermi di Rai Tre ieri, in occasione dell’intervista di Fabio Fazio a Che tempo che fa link

Cos'è l'alpinismo classico? E' quello di chi affronta la montagna, si confronta con la natura selvaggia, la ama e la rispetta. Di chi cerca nuove vie, esponendosi ad altissimi rischi. Hervé preferisce l'alpinismo classico in solitaria. Ha scalato alcune delle vette più alte del mondo, ma quella che resta più di tutte "la sua" è la montagna per eccellenza: il Cervino.

Hervé è colui che ha fatto dire a Reinhold Messner "con gioia - come ha lui stesso confessato - che l'alpinismo non è morto. L'ho detto avendo accanto a me una dimostrazione: Hervé Barmasse​, un giovane alpinista che ha ben capito il significato profondo di questa attività. Che non è solamente pratica sportiva. E' anche cultura, frutto di una lunga storia. Non basta scalare. Chi lo fa dovrebbe anche trasmettere nei modi che gli sono più congeniali il suo patrimonio di emozioni. Non con le cifre o l'albo dei record. Ma con libri, conferenze, film".

Hervé Barmasse, quarta generazione di guide alpine del Cervino, è anche regista.  A Che tempo che fa ha portato immagini stupende delle creste scalate in inverno: guardandole si capisce cos'è l'ascensione al Paradiso.

Il suo primo libro, La montagna dentro, è uscito in questi giorni edito da Laterza: non vedo l'ora di leggerlo.

Intanto mi godo la traduzione nel suo francoprovenzale, quello della Valtournenche (Valle d'Aosta), del canto XXVI dell'Inferno, laddove Dante incontra Ulisse: l’ha fatta per #MarcoPolo_Dante750, e ce l'ha mandata proprio stanotte, la zia di Hervé, Ivonne Barmasse.

Nulla viene a caso! L'Ulisse che ci racconta Dante, come Hervé Barmasse, si misurò con la natura, superò i limiti ...

Anche Ivonne, come suo nipote, è animata da grande determinazione e da pura passione. In merito alla traduzione di questo canto ci ha scritto:
Ecco la traduzione nel mio patois dell'episodio di Ulisse. Oh com'è difficile interpretare degnamente "Fatti non foste a viver come bruti..."! Dante è insostituibile. Non parliamo poi dei termini marinari come "poppa" e "prua", ecc., che noi popolo arroccato sulle montagne non conoscevamo......

Chiudo questo post con una citazione che forse ci spiega il segreto della luce che brilla negli occhi di Hervé:
Basta ignorare il futuro e perdersi nel presente. 
Hervé Barmasse, La montagna dentro


LINKS

Hervé Barmasse
Sito web link

La montagna dentro: Hervé Barmasse si racconta

Hervé Barmasse – Che tempo che fa del 31 maggio 2015

#MarcoPolo_Dante750 Canti Dante 750
A breve, Clelia Francalanza pubblicherà la traduzione dei vv. 112-142 del canto XXVI in francoprovenzale della Valtournenche che Ivonne Barnasse ha fatto per #MarcoPolo_Dante750 a questo link




20150603

Ivonne Barmasse mi ha scritto una storia di famiglia che spiega il mio istintivo accostare Ulisse e suo nipote Hervé: la pubblico, con il suo consenso.

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Grazie Maristella!



Mi fa molto piacere che ti siano arrivate good vibrations dalle parole e dalle esperienze di Hervé.


Desidero raccontarti una storia di famiglia.
Ulisse è l'ispiratore o meglio il modello, il prototipo di chi va per il mondo a esplorare, sale sulle montagne o attraversa terre sconosciute... Vedi, mio padre raccontava a mio fratello Marco e a me bambini le peripezie di Odisseo e questo ci ha nutrito la mente, ha fatto nascere il desiderio. Che era già il suo (e di mio nonno) perché partiva in spedizioni in Terra del Fuoco, sulle Ande Patagoniche, ecc. ... e al ritorno restavamo incantati ad ascoltare la narrazione di innumerevoli vicende, accompagnate da foto e dia viste e riviste, e da oggetti e dischi di quei paesi diventati un po' nostri, entrati nell'anima.

Purtroppo il gene dell'avventura è rimasto sempre solo latente in me, la vita mi ha condotto su rotte di piccolo cabotaggio.

Ma mio fratello ancor prima di suo figlio ha fatto grandi exploit, sfide vinte e anche perse, a volte. 

Suo figlio Hervé e anche mio figlio Daniel sono guide alpine...
E mio marito era capitano di lungo corso e ha navigato in tutti gli oceani e i mari del mondo ...

Navigante e alpinista: sintesi perfetta!
A proposito del monte Cervino, anch'io lo sento come l'ha descritto Hervé: un amico, un parente, uno che amo e che per fortuna è sempre lì a portata di sguardo. Anche se l'ho asceso una sola volta (con mio fratello!) ne conservo viva l'emozione e l'esaltazione per averlo scalato fino in vetta.
Ancora grazie per questa condivisione di sentimenti!
Ti abbraccio
Ivonne
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26 giugno 2015

Amazon mi ha chiesto una recensione de La montagna dentro.

Eccola:

Un libro che riaccende la voglia di montagna e non solo: Hervé/Ulisse ci conduce alla scoperta di ciò che ci spinge alla ricerca di nuove avventure, alla nostra sete di Infinito, che è fuori e dentro di noi

Link Amazon